All'inizio dell'occupazione terramaricola la pianura padana era caratterizzata dalla presenza di estesi boschi e di numerosi corsi d'acqua. L'impianto dei villaggi comporta una massiccia deforestazione; il bisogno di legname per le costruzioni, nonchè di spazi aperti da coltivare e per il pascolo, determina il primo grande cambiamento operato dall'uomo sull'ambiente.
La sussistenza delle comunità terramaricole era basata su agricoltura e allevamento, come dimostrano gli strumenti (falcetti in selce o in bronzo, macine e pestelli in pietra) e i resti di fauna. Allevati erano i bovini, i capro-ovini, i suini, mentre insignificante appare il ruolo della caccia. Tra gli animali domestici erano presenti anche cani e rari esemplari di cavalli, questi ultimi sicuramente appannaggio dei pochi individui di rango esistenti all'interno delle comunità.