Le prime testimonianze di occupazione del territorio di Poviglio risalgono all'età del Bronzo: dal XV sec.a.C. sono attivi il villaggio piccolo di S.Rosa e alcuni altri abitati, estesi circa un ettaro e posizionati su dossi, nei pressi di corsi d’acqua e a pochi chilometri di distanza uno dall'altro. Nella seconda metà del XIV sec.a.C. alcuni siti sono abbandonati, altri vengono ampliati fino a raggiungere diversi ettari di estensione; è probabile che in questi ultimi siano confluiti gli abitanti dei siti abbandonati, ma non è improbabile anche l’arrivo di altri gruppi dall’esterno.
Capanne singole o in piccoli nuclei, forse frequentate stagionalmente, contribuivano allo sfruttamento e al controllo capillare del territorio.
Diversi secoli dopo la fine della cultura terramaricola, la pianura torna ad essere occupata nella seconda età del Ferro.
Nel comune di Poviglio sono state individuate 10 aree, databili tra VI e inizi IV sec.a.C., distribuite abbastanza omogeneamente sul territorio. Le dimensioni delle aree e l’assenza (finora) di siti di una certa entità, fanno pensare ad insediamenti rurali di tipo sparso, a capanne isolate o in piccoli gruppi, forse sedi di poche unità familiari; l'economia era basata su un’agricoltura poco specializzata e su allevamento ed artigianato di tipo familiare. Non è escluso che tali siti gravitassero sulla valle dell'Enza, importante via di comunicazione tra i siti di Brescello e Servirola di San Polo, già attivi in questo periodo.