La centuriazione romana era un sistema di divisione del territorio basato su assi stradali perpendicolari (cardini N-S, decumani E-O), che formavano un reticolo di quadrati regolari detti centuriae; canali di drenaggio ed assi viari minori suddividevano le centuriae in piccoli poderi destinati ai coloni. Numerose tracce di tale sistema sopravvivono ancora oggi nel paesaggio agrario povigliese: vie ortogonali, strade e canali bordati da alberi, vite coltivata a sostegno vivo (piantata). Altrettanto riconoscibili sono tre vie di origine romana, che tagliano obliquamente le maglie centuriali: la via Romana (Regium-Brixellum-Cremona), via Ospizi Civili (Tannetum-Brixellum) e via Argine Mola (forse diretta verso la Val d’Enza).
Circa 80 sono i siti di età romana individuati: strade, sepolcreti, impianti produttivi, condutture idriche, ville e fattorie. I primi insediamenti, risalgono già alla seconda metà del II sec. a.C. e all’inizio dell’età imperiale (fine I sec. a.C. - e inizi I sec. d.C.) si verifica un marcato incremento insediativo, come in tutto il Nord Italia. Vengono ampliati siti già esistenti, nascono nuove ed estese proprietà, basate su colture specializzate (villae), ma si sviluppano anche semplici fattorie, prova della vitalità produttiva dell’area.
A partire dal III sec. d.C. l’organizzazione del territorio muta: si concentrano proprietà intorno alle ville principali, scompaiono i siti intermedi e sopravvivono solo alcuni nuclei minori. Nonostante la difficile situazione generale, nel povigliese si ha una certa continuità del popolamento rurale, dovuta forse alla vicinanza di importanti vie di comunicazione, quali la Regium–Brixellum ed il porto brescellese sul Po.