Dopo la terramara

Dopo l'abbandono del villaggio terramaricolo, l'area resta spopolata per diversi secoli.
Nel V sec. a.C. viene impiantata, probabilmente sul dosso del villaggio piccolo, una fattoria etrusca. Tra i materiali recuperati nel fossato sono da segnalare ben tre ciotole di ceramica etrusco-padana, in cui compare graffito sempre lo stesso nome Perkalina, forse il nome del proprietario della fattoria.

Agli inizi del I sec. a.C., in corrispondenza dell'angolo Sud-Est del terrapieno viene costruita un'importante villa romana; dotata di una parte residenziale e di una produttiva, la sua occupazione prosegue, anche se nelle ultime fasi in tono minore, fino al V sec. d.C.
Dalla villa provengono tessere di mosaico, resti di ceramica a vernice rossa, a vernice nera, a pareti sottili, coppe in vetro, anfore, monete.

Il dissesto idrogeologico che si verifica tra Tardo Antico e Alto Medioevo determina il definitivo tracollo del modello insediativo rurale di origine romana e del sistema di drenaggio associato alla centuriazione. Una delle conseguenze di tale crisi è l'impaludamento della bassa pianura, che sarà bonificata solo nel XV secolo dai Bentivoglio.

Aggiornato: 25/02/10