Terrapieni, fossati e palizzate: ecco come erano strutturate le Terramare


I villaggi terramaricoli erano insediamenti in genere strutturati regolarmente in forma quadrangolare, rettangolare o sub-circolare, e dotati di strutture di fortificazione tipicamente riconoscibili in questa tipologia insediamentale: il terrapieno e il fossato.
Spesso il villaggio, nelle prime fasi, era circondato da una palizzata lignea che, successivamente, poteva essere rimossa per essere sostituita dal terrapieno. 
Le capanne erano distribuite regolarmente all'interno del villaggio e solitamente erano costruite su un impalcato di legno simile alle abitazioni palafitticole, sebbene le case terramaricole fossero innalzate sul terreno asciutto.

Le tracce della Terramara Santa Rosa, ben visibili in foto aerea, lasciate dalle antiche strutture perimetrali, mostrano un Villaggio piccolo dall’andamento tendenzialmente quadrangolare, circondato da un Villaggio grande di forma trapezoidale, sebbene quest'ultimo risulti definito solo su tre lati.
 

 
   
   Veduta aerea dell'area archeologica con tracciato dei fossati
 

Anche il Villaggio piccolo di Santa Rosa, nella sua prima fase, era delimitato da una palizzata che venne in seguito distrutta per costruire il terrapieno, ricavato accumulando il terreno estratto durante la costituzione del fossato antistante.

Il Villaggio grande, la cui vita iniziò circa 150 anni dopo il primo sviluppo del Villaggio piccolo, era inizialmente circondato da un fossato e da una doppia palizzata. Quest'ultima fu sostituita, anche in questo caso, da un terrapieno nel corso dell'XI sec a.C., in occasione di una complessiva ristrutturazione dell'intero abitato: anche i pozzi, che correvano lungo la prima palizzata e che erano parte di un complesso sistema idraulico funzionale a garantire l'approvvigionamento idrico, furono sigillati con l'innalzamento del nuovo terrapieno. 

 

Veduta dall'alto dello scavo con il tracciato del fossato e i pozzi in evidenza


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Aggiornato: 17/12/20
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