Villaggio piccolo

Il nucleo minore visibile in foto aerea corrisponde al villaggio piccolo, impiantato agli inizi del XV sec. a.C.; vasto circa un ettaro, era circondato inizialmente da una palizzata lignea, poi sostituita dal terrapieno. Le abitazioni, innalzate su impalcato ligneo, sono state nel tempo più volte ricostruite, ma l'imponente stratigrafia originata dalle frequenti ricostruzioni  è stata purtroppo distrutta dalle estrazioni ottocentesche di marna.

Dalla cava si sono salvati pochi strati basali, centinaia di buche di palo e oltre 50 tra fosse o pozzetti scavati nel substrato, alcuni dei quali usati per l'approvvigionamento idrico, alcuni come ripostigli, altri di incerta funzione.

Tra i materiali recuperati prevale la ceramica, comprendente vasellame da mensa, come tazze e scodelle con superfici fini e decorate, e vasellame grezzo, per contenere derrate; su tazze e scodelle compaiono le anse cornute tipiche della cultura terramaricola, con appendici coniche, tronche o lateralmente espanse.
Fusaiole e pesi da telaio testimoniano un'intensa attività di filatura e tessitura, quasi certamente praticata in ambito domestico.
Alcuni strumenti in selce (punte di freccia, elementi di falcetto) o in pietre non locali, quali porfido o quarzo (per macine e macinelli), documentano l'esistenza di commerci su vasta scala.

Tipica del mondo terramaricolo è la lavorazione del corno di cervo, con cui vengono realizzati sia strumenti che oggetti per l'ornamento personale. Ancora abbastanza rari sono qui gli oggetti in bronzo, mentre un bottone in pasta vitrea e alcune conchiglie marine, entrambi elementi di pregio, suggeriscono la presenza, già in questa prima fase, di personaggi in posizione sociale elevata all'interno della comunità.

Aggiornato: 25/02/10